Poetiche e politiche del ricordo. Memoria pubblica delle stragi nazifasciste in Toscana, a cura di Pietro Clemente e Fabio Dei (Roma-Firenze, Carocci-Regione Toscana, 2005).
Attualmente esaurito nella distribuzione libraria, il testo è qui disponibile in full text per finalità didattiche e di ricerca:
- Introduzione — Poetiche e politiche del ricordo, di Fabio Dei
- Ritorno dall’apocalisse, di Pietro Clemente
- La iena, l’oste e la bambina. Memorie della strage di Valla, di Claudio Manfroni
- “L’attacco al Bardine”. Colpevoli di una grande vittoria, di Carmine Cicchetti
- Sull’uso politico del dolore. L’eccidio nazifascista di San Terenzo Monti, di Fabio Barbati
- Rappresaglia o fatalità? La strage del Duomo di San Miniato del 22 luglio 1944, di Costanza Orlandi
- Il “discorso della strage” tra verità storica e biografia individuale. Il caso di San Miniato, di Alessio Petrizzo
- Ricerca sulle stragi in Mugello: un’analisi comparativa, di Matteo Tassi
- Gerarchie di memorie. Le narrazioni della strage nazifascista di civili a Crespino del Lamone, Fantino, Lozzole e Campergozzole, di Valeria Trupiano
- Ricordare l’oblio. Osservazioni sul processo di patrimonializzazione delle memorie a Sant’Anna di Stazzema, di Caterina Di Pasquale
- Percorsi di simboli, di Raffaella Marcucci
- Prima che si dimentichi tutto. Il ricordo e l’attualizzazione della memoria della strage di Sant’Anna nei lavori degli studenti, di Damiano Gallinaro
- Ripensando la memoria: Civitella in Val di Chiana dieci anni dopo, di Federica Di Ventura
- Postfazione — A ora incerta, di Pietro Clemente
Dalla quarta di copertina:
Il problema che qui si affronta è quello della costruzione di una memoria pubblica nelle comunità toscane colpite dalle stragi nazifasciste del 1944. A guerra conclusa, i sopravvissuti si sono trovati dinanzi al difficile compito di elaborare il lutto per eventi così drammatici, ma anche di costruire una rappresentazione storica e di conferire un significato morale agli eventi. La strage, momento di radicale distruzione della socialità, doveva trasformarsi in una memoria collettiva fondatrice di nuovi valori di convivenza civile. Questo obiettivo è stato perseguito da un lato attraverso esplicite cerimonie commemorative, dall’altro attraverso un più sotterraneo lavorio di costruzione narrativa, spesso legata alla comunicazione orale. Dappertutto, la costruzione della memoria pubblica si è rivelata un terreno percorso da rotture, conflitti, negoziati. Le diverse componenti delle comunità (ad esempio partigiani e parenti delle vittime) si sono spesso divise sul significato politico da attribuire alla memoria degli eccidi e, di conseguenza, sulla scelta delle più adeguate strategie narrative e commemorative. Queste divisioni sono oggi, a sessant’anni dai fatti, tutt’altro che superate. Le ricerche qui presentate, di taglio antropologico, le documentano concentrandosi in particolare su cinque casi di studio: San Terenzo Monti (Fivizzano) nell’area delle Apuane, Sant’Anna di Stazzema, San Miniato, il Mugello e Civitella Val di Chiana. Gli scritti raccolti nel volume sono di F. Dei, P. Clemente, C. Manfroni, C. Cicchetti, F. Barbati, C. Orlandi, A. Petrizzo, M. Tassi, V. Trupiano, C. Di Pasquale, R. Marcucci, D. Gallinaro, F. Di Ventura.