Pisa, 13-14 settembre 2012: seminario “Seduzioni del biopotere”

Università di Pisa – Dipartimento di Storia – Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere

Seduzioni del biopotere

La violenza e i linguaggi dell’antropologia

Seminario di studi, Pisa, 13-14 settembre 2012

Dipartimento di storia, aula Liva, via Pasquale Paoli 15

Nel dibattito antropologico degli ultimi anni ha avuto grande fortuna un kit concettuale derivato principalmente dall’opera dell’ultimo Foucault e dalle sue riletture da parte di filosofi come Giorgio Agamben. Si tratta, in particolare, delle nozioni di “biopotere”, “nuda vita” e “stato di eccezione” – cardini di un linguaggio teorico forte che viene usato per leggere i fenomeni della violenza, dell’esclusione e delle nuove forme di disuguaglianza nel contesto globale.Tramite questo impianto teorico l’antropologia ha recuperato una capacità che sembrava perduta nella sua fase interpretativa o “postmoderna”: quella di collocare la dimensione locale e particolare dei propri studi nel quadro di una grande narrazione d’insieme. Nel quadro, per essere ancora più precisi, di un oggettivo riconoscimento e di una conseguente denuncia dei dispositivi di potere che creano disuguaglianza, esclusione, violenza.

D’altra parte, nell’antropologia contemporanea resta forte lo scetticismo verso le teorie troppo forti e verso i grandi impianti di filosofia della storia, che sembrano cancellare l’autonomia del piano culturale. Le grandi teorie del “potere”, così come del “biopotere”, possono certo aprire feconde letture delle pratiche sociali; ma rischiano anche di scivolare verso posizioni ideologiche, che impediscono di cogliere la grana sottile della realtà etnografica.

Questo seminario pone a confronto studiosi di generazioni diverse che si sono trovati a incrociare il tema del “biopotere”, trovandolo illuminante oppure ingombrante, intrigante oppure fastidioso. L’obiettivo è aprire in modo esplicito una discussione che finora si è tenuta in qualche modo ‘nascosta’. Più precisamente, vorremmo tentare da un lato una chiarificazione o messa a punto concettuale, tanto più necessaria in un campo in cui non sempre le stesse parole hanno lo stesso significato (le oscillazioni e le ambiguità nell’uso di un termine come “nuda vita” ne sono un esempio); dall’altro lato, molti interventi mettono alla prova l’impianto teorico rispetto a problemi specifici o a casi etnografici, in terreni come quello dell’etnografia della violenza e della sofferenza sociale.

La prima sessione presenta resoconti di giovani studiosi che hanno di recente compiuto esperienze di etnografia della violenza. La seconda e la terza sessione propongono interventi di taglio teorico e metodologico, pur in rapporto a specifici casi etnografici. L’auspicio è l’apertura di un dibattito amichevole e informale, che possa permettersi di accentuare le differenze e le critiche al fine di giungere a una migliore messa a fuoco di questo complesso terreno.

PROGRAMMA

Giovedì 13 settembre, ore 14:30 – Sessione 1 – Etnografie della violenza

Le esposizioni, della durata di circa 15-20 minuti, sono legate a testi più ampi che è possibile qui consultare. A seguire il dibattito introdotto dai discussant della durata di circa due ore.

  • Francesca Cerbini (La Sapienza Università di Roma), “Perché non fuggite?”. Corpo, persona, relazioni di potere e violenza simbolica fra i reclusi del carcere di San Pedro, La Paz [pdf]
  • Lorenzo D’Orsi (Università di Milano Bicocca), La fatica di narrare. Scrittura, corpo e seduzione tra i presos della dittatura uruguaiana [pdf]
  • Dario Malventi (Universidad de Barcelona), Curare e reinserire: la simbiosi vitale del dispositivo penale terapeutico. Un’etnografia del carcere contemporaneo spagnolo [pdf]
  • Caterina Di Pasquale (Università di Siena), La resistenza della memoria. Sant’Anna di Stazzema 12 agosto 1944-23 giugno 2005: un’archeologia del ricordo traumatico [pdf]
  • Omar Sammartano (Universidad del Pais Vasco), Tortura, corpo e rappresentazioni in Bolzaneto, Genova 2001 [pdf]
  • Sabina Leoncini (Università di Firenze), Al di là e al di qua del muro: de-costruzione di una barriera fisica, politica, simbolica tra Palestina e Israele [pdf]
  • Alessandra Verdini (Università di Pisa), Scene di sangue [pdf]

Discussant

  • Antonino Colajanni (La Sapienza Università di Roma)
  • Franco Lai (Università di Sassari)

Venerdì 14, ore 9:00 – Sessione 2 – Defoucaultizzare l’antropologia?

  • Fabio Dei (Università di Pisa), Comprendere la violenza: ci servono nuove filosofie della storia?
  • Adriano Favole (Università di Torino), Creatività e potere
  • Stefano Allovio (Università di Milano), Sofferenza e verità in antropologia
  • Dino Cutolo (Università di Siena), Un’antropologia dei dispositivi? Biopolitica e soggetto tra Michel Foucault e Giorgio Agamben

Venerdì 14, ore 14:30 – Sessione 3 – Sfere del biopotere

  • Carla Pasquinelli (Università di Napoli L’Orientale), Nuda vita, eccedenza umanitaria e diritti umani
  • Matteo Aria (La Sapienza Università di Roma), Il (bio)potere della stregoneria
  • Roberto Malighetti (Università di Milano Bicocca), La centralità dei margini: biopolitiche di eccezione e pratiche di resistenza. Lavoro etnografico nella favela di Manguinhos, Rio de Janeiro
  • Mariano Pavanello (La Sapienza Università di Roma), Antropologia, storia e biopotere

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