Ragione e forme di vita. Razionalità e relativismo in antropologia, a cura di Fabio Dei e Alessandro Simonicca (Milano, FrancoAngeli, 1990).
Attualmente esaurito nella distribuzione libraria, il testo è qui parzialmente disponibile in full text per finalità didattiche e di ricerca:
- Premessa, di Pietro Clemente
- Introduzione — Razionalità e relativismo in antropologia, di Fabio Dei e Alessandro Simonicca
- Concetti e società, di Ernest Gellner
- Comprendere una società primitiva, di Peter Winch
- Il concetto di scienza sociale, di Alasdair MacIntyre
- I limiti dell’irrazionalità, di Martin Hollis
- Il problema della razionalità della magia, di Ian C. Jarvie e Joseph Agassi
- Relativismo, razionalismo e la sociologia della conoscenza, di Barry Barnes e David Bloor
- Razionalità, di Charles Taylor
- I limiti del relativismo, di Steven Lukes
- Riferimenti bibliografici
Dalla quarta di copertina:
L’antropologia ha sempre cercato di ricondurre la varietà dei sistemi conoscitivi non occidentali ad un modello unitario di razionalità, mutuato dall’epistemologia delle scienze naturali, o meglio dalla sua codificazione positivistica. La crisi dei fondamenti classici del sapere che si è aperta nella filosofia contemporanea, tuttavia, ha prodotto un ripensamento radicale di tale progetto universalistico. Numerosi orientamenti hanno contribuito, da prospettive diverse, a svelarne l’ingenuità, la parzialità e l’etnocentrismo. In particolare, l’anti-induttivismo popperiano, la «svolta relativistica» in filosofia della scienza, la crescente influenza del pensiero di Wittgenstein, col suo accento sulle forme di vita ed infine l’ermeneutica hanno reso improponibili i tradizionali esiti razionalistici del confronto interculturale, mettendo in discussione la stessa natura della comprensione antropologica. L’antropologia deve dunque accettare una prospettiva relativistica, riconoscendo la presenza di molteplici ed incommensurabili razionalità locali, oppure può tentare il recupero di una nozione più critica ed elastica, ma comunque universale, di razionalità? I saggi di filosofi ed antropologi raccolti nel presente volume ruotano attorno a questi temi, e costituiscono momenti salienti di un vasto ed influente dibattito interdisciplinare sviluppato nei paesi anglosassoni dagli anni ’60 ad oggi. Vi si trova rappresentato un ampio ventaglio di prospettive e prese di posizione, da esplicite aperture relativistiche a forme di razionalismo moderato, a mediazioni ermeneutiche. Il quadro teorico che ne risulta, ricco ed articolato, giuoca un ruolo di primo piano nell’odierna filosofia delle scienze sociali.