Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare, di Fabio Dei (Roma, Meltemi, 2002).
Attualmente esaurito nella distribuzione libraria, il testo è qui disponibile in full text per finalità didattiche e di ricerca:
- Introduzione — Cultura popolare, vent’anni dopo
- Capitolo primo — Dopo la cultura: folklore e identità locali
- Capitolo secondo — Tradizione e modernità
- Capitolo terzo — Patrimonio culturale e vita quotidiana
- Bibliografia
Dalla quarta di copertina:
Il tema della cultura popolare è stato a lungo l’interesse centrale degli studi antropologici in Italia. Negli ultimi vent’anni, tuttavia, il dibattito in proposito si è progressivamente esaurito e frammentato. Tentare di riprenderlo oggi significa confrontarsi con problemi, sia epistemici che politici, completamente diversi da quelli degli anni Settanta. La crisi dei concetti antropologici classici di cultura e identità ha cambiato radicalmente il modo di pensare e di rappresentare etnograficamente le appartenenze locali. Inoltre, è cambiato profondamente lo sfondo etico-politico di un possibile “uso pubblico” della cultura popolare, e di ciò risentono le politiche di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale etnografico. Ma, soprattutto, una definizione di cultura popolare non può fare a meno di affrontare il rapporto tra l’ambito del folklore cosiddetto tradizionale e quello dell’industria culturale di massa. Se l’antropologia ha cercato a lungo di tenere separati i due campi, “proteggendo” l’autentica tradizione dall’invadenza omologante della cultura di massa, oggi è necessario riconoscerne le relazioni e inserirle nel contesto di una teoria delle differenze culturali nella società contemporanea.